"Le persone non fanno viaggi, sono i viaggi che fanno le persone" J.Steinbeck

domenica 31 ottobre 2021

Annecy, la perla delle Alpi francesi

Facciamo una premessa: non sarà il viaggio della vita. Probabilmente nemmeno quello dell’anno.
Però una tappa ad Annecy e relativo lago potrebbe interessare qualcuno, quindi scriverò due righe per coloro che, presumibilmente dal Nord dell’Italia, a fronte di un paio di giorni liberi e stanchi della solita capatina in Liguria, si sono trovati a volgere lo sguardo a nord, oltre le Alpi, magari trovandosi a digitare su Google “Cosa vedere a Annecy?”. Partiamo col dire che la deliziosa cittadina francese la giri in una giornata: il castello medievale, la Cattedrale, la parte antica della città con i suoi ponticelli e l’iconica le Palais de l’Illle, i Giardini d’Europa e il Ponte degli Amori sono tutte attrazioni racchiuse in un pugno di chilometri, raggiungibili facilmente a piedi. Per cui meglio organizzarsi facendo attività sportive –cose di cui il lago è ricco- o puntando, per l’occasione, altre località limitrofe.
E’ opportuno, però, fare una piccola parentesi relativa al viaggio: posto che Annecy è ottimamente collegata all’Italia dai pullman Flixbus e dal servizio ferroviario, per chi fosse interessato a raggiungerla in macchina (da Torino) può seguire due itinerari: quello rapido ma costoso e quello economico ma eterno. Per ciò che riguarda il primo, basta prendere l’autostrada A32, attraversare il traforo del Frejus, e poi ancora autostrada (francese). Sono, per andare, 35 euro di casello, 30 di frejus (considerato che andata e ritorno presi insieme vengono 60), più la benzina che volete metterci. Tempo totale: 2:40 ore. Facendo il percorso “povery” si costeggia l’autostrada per tutta la Val di Susa, si scollina sul Moncenisio –facendo attenzione sia aperto- e si seguono strade statali francesi: tempo stimato di quasi 4 ore. Noi abbiamo fatto l’andata in un modo e il ritorno in un altro, eccetto per il Frejus che, ahinoi! ,l’abbiamo percorso entrambe le volte perché più conveniente comprare a/r che la singola tratta. Chiusa questa lunga digressione, fonte di inevitabili scontri con la persona che vi accompagnerà nel viaggio in terra francese, resta la cittadina, più che da visitare da “godere” passeggiando con calma tra le strette vie e le abitazioni antiche, facendosi guidare dall’aria frizzantina delle Alpi e dal profumo di una boulangerie che sforna brioche e baguette.

Nelle ore che precedono il tramonto è molto carino passare per i giardini lungo il lago, dove i cittadini si riversano per giocare a bocce, danzare, usare i roller, fare qualche partita a volley, o stare semplicemente in compagnia.
La giornata scorre via così, con una crepes tra le mani facendo foto agli alberi che cambiano colore e srotolano tappeti di foglie con l’avanzare dell’autunno. I prezzi sono mediamente più alti che in Italia, per questo abbiamo optato per un appartamentino preso su Airbnb con possibilità di prepararci qualche pasto.

Il secondo giorno lo si deve dedicare necessariamente al giro del lago: sono circa 40 km quasi interamente di pista ciclabile. Lo si può fare di corsa, in segway, roller o monopattino, ma io lo consiglio in bici. Si trovano vari negozi che ne affittano, e il prezzo medio per l’intera giornata è di 22 euro. Durante il giro, che si fa tranquillamente in tre-quattro ore, oltre a godere della bella vista sul lago, si toccano paesini in cui è consigliabile fare una sosta: Menthon saint bernard (ha uno splendido castello, ma la deviazione per raggiungerlo è piuttosto lunga),Taillores e la sua spiaggia, Doussard, esattamente a metà giro- attenzione a riprendere la circonferenza del lago e non partire per la tangente prendendo la pista ciclabile che va ad Albertville come è captato a noi- , Duingt con una castello-villa che si allunga sul lago.
La pista ciclabile è perfettamente attrezzata, con servizi pubblici disseminati lungo il percorso, fontanelle e posteggi per gonfiare le ruote delle bici, pompe pubbliche per i più simpatici. Ci sono anche piccole riserve naturali in cui fare mini escursioni tra la flora locale, e ampi prati su cui atterrano i coraggiosi che si premiano con un volo in parapendio.
Finito il giro, in quattro ore massimo, cinque se vi siete persi come nel nostro caso, o se volete indugiare con eccessiva attenzione su qualche pasticceria locale, consiglio di prendere la macchina e puntare Semnoz, una vetta a mezz’ora d’auto da Annecy da cui si gode la vista di tutto l’arco alpino; da lì partono varie camminate, sicuramente eccezionali, ma la nostra dose di sport giornaliera l’abbiamo già fatta, per cui balziamo. Sempre salendo ( o scendendo) da questa vetta si può fare un breve passaggio al “Parc Animalier de la Grande Jeanne”, un parco gratuito in cui sono recintati alcuni animali e, da lì a pochi minuti a piedi, una meravigliosa vista su tutta la città d Annecy.
Al rientro si può ancora fare un mezzo giro per la cittadina, il Palais de l’Ille è illuminato di viola, ma essendo lunedì in giro c’è poca gente e il piumone della casetta invita al riposo. Il terzo ed ultimo giorno si potrebbero fare varie cose: ho già detto delle attività sportive ma, essendo pieno autunno, non attirano granchè, oppure visitare delle località poco distanti. Ginevra è a tre quarti d’ora di auto, ma ci sembra di mettere troppa carne al fuoco sconfinare addirittura in un altro Stato; sempre sul lago di Ginevra c'è Yvoire, da molti decantata come borgo delizioso, e Evian Les Bains, da cui la celebre acqua. Anche in questo secondo caso preferiamo evitare, visto che avremmo allungato troppo il viaggio di ritorno. Alla fne decidiamo di fare tappa in due località relativamente decantate: Aix les Bains e Chambery. La prima è una cittadina carina ma nulla di speciale, direi che se non l’auto non si ferma da quelle partia seguito di un’avaria si può tranquillamente tirare dritti, mentre la seconda l’abbiamo trovata molto più interessante, con l’imponente Fontana degli elefanti, il Castello dei Duchi di Savoia, la Cattedrale di San Francesco, e, in generale, un’architettura medievale molto intrigante.

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