"Le persone non fanno viaggi, sono i viaggi che fanno le persone" J.Steinbeck

domenica 27 dicembre 2015

Repubblica Ceca

L’idea di fare un tour della Repubblica Ceca ci è venuto un pò per caso. Così, escludendo le altre possibilità; vuoi per questioni economiche, vuoi per questioni logistiche. Effettivamente, a parte Praga, che tutti dicono essere molto bella, non è che conoscessi molto di questa Nazione.
Allora alla domanda “Ok...ma perchè la Repubblica Ceca?”, io rispondo col più banale “Bè..ma perché no?”
Il volo Bergamo - Praga è assolutamente economico (https://wizzair.com/it-IT/FlightSearch) poi il costo della vita è inferiore al nostro. I cechi sono persone alla mano e le ragazze molto belle. La birra è quasi regalata. Ci sono dei luoghi, fantastici, assolutamente da visitare. Solo che non sono conosciutissimi!
Il progetto prevedeva di girare una settimana con bus e treni per la Boemia occidentale e meridionale, e poi, gli ultimi due giorni spenderli nella capitale. L’abbiamo rispettato abbastanza.

UNO
Questa giornata non ha regalato grandi emozioni. Diciamo che è stata sacrificata al viaggio!
Tram fino a Porta Nuova (Torino) – Treno fino a Milano Centrale – Navetta fino all’aeroporto di Bergamo – Aereo fino all’aeroporto di Praga – Navetta fino alla stazione di Praga (Praha hlavnì) – Treno fino a Plzen.
Il che, condito da un caldo clamoroso, ci ha reso piuttosto stanchi. Usciti dalla stazione di Plzen verso le 11 di sera, spaesati, siamo stati praticamente scortati fino all’ostello da un simpatico ragazzo del posto che deve aver preso a cuore la nostra nobile causa. Giunti in ostello...colpo di scena: reception chiusa! Ma niente panico! Abbiamo chiamato il proprietario dal bar di fianco che ci ha raggiunto nel giro di dieci minuti. Tuta trasandata, cane al guinzaglio e lattina di birra in mano. Col sorriso sulla faccia ci ha detto “No problem” e ci ha fatti entrare.

DUE
Il secondo giorno l’abbiamo dedicato alla visita di Plzen. Situata nella Boemia occidentale è la quarta città della Repubblica Ceca, per popolazione. Importante centro industriale (qui è stata fondata l’azienda automobilistica Skoda) questa città è famosa per la leggendaria birra che produce: la Pilsener. L’originale Pilsener. 
Il centro storico, curato ed elegante, si articola intorno alla piazza principale dove troviamo la cattedrale di San Bartolomeo con l’imponente campanile gotico. Con i suoi 103 metri è il campanile più alto del Paese. Ovviamente noi ci siamo saliti…per ammirare l’intera città vista dall’alto. Indubbiamente panoramico.
Sempre sulla piazza principale, la Piazza della Repubblica, c’è da vedere la facciata del municipio cittadino e la colonna della peste (Praticamente in tutti i centri abitati del Paese si trovano colonne di questo tipo. Da qui la supposizione che la peste abbia fatto stragi massicce da quelle parti)
Bisogna fare un salto anche alla sinagoga della città. La terza più grande del mondo (che ci vogliate credere o no) dopo quella Gerusalemme e di Budapest. Interessante per chi voglia farsi un’idea di come sia strutturato un luogo di culto ebraico. Da leggere è anche tutta la storia, travagliata, che coinvolge la sinagoga e i nostri amici tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Dopo aver consumato il nostro umile pranzo seduti sulle sponde del fiume, ci siamo diretti verso la storica fabbrica di birra da dove partono due tour turistici: il tour della fabbrica della birra, con annesse degustazioni e il tour dei sotterranei della città. Il primo dedicato ai giovani che si vogliono divertire, il secondo alle famiglie e alle signore di mezza età. Noi ovviamente abbiamo scelto il secondo! Haha! E sì…perché il mio socio (incredibile ma vero) detesta la birra. Anche solo l’odore. Inutile ogni commento a riguardo.  Vabbè…comunque il tour dei sotterranei è discreto. Certamente la spiegazione, interamente in lingua ceca, non ha aiutato. La buona notizia è che con il biglietto d’ingresso al tour si ha (http://www.prazdrojvisit.cz/en/tours)  diritto ad una birra omaggio nel caratteristico pub del birrificio.
Curiosamente, tra tutto quello visto in città, ciò che ha interessato di più il mio amico è stato…lo stadio del Victoria Plzen. Bell’impianto comunque. Niente da dire.
Per concludere la giornata, cenetta nel tipico ristorante vietnamita di Plzen!
(A parte gli scherzi, la comunità vietnamita è molto numerosa in Repubblica Ceca) 

TRE
L’obiettivo di giornata era quello di raggiungere la cittadina di Cesky Krumlov, nel sud del paese, quasi al confine con l’Austria. Volevamo, però, fare una tappa lungo il percorso: la scelta è caduta su Holasovice.
Preso il treno alla stazione di Plzen, in meno di due ore siamo arrivati nella città di Ceske Budejovice. Qui avremmo dovuto aspettare un paio d’ore per la corriera che ci avrebbe portato alla meta desiderata, così abbiamo deciso di comprarci qualcosa da mangiare e farci un giro in centro. La città è nota per la produzione della birra Budwiser (l’originale Budwiser, da non confondere con l’americana Bud. Se foste interessarti andate a leggervi la storia a riguardo: curiosa). Pur non offrendo grandi opportunità turistiche, merita sicuramente un’occhiata l’enorme piazza principale, elegante circondata da palazzi barocchi. Qui abbiamo consumato il nostro umile (ed economico) pranzo e siamo ritornati all’autostazione (la stazione ferroviaria e quella degli autobus sono collegate e raccordate da un centro commerciale).
Breve nota di colore: il mio socio, girovagando tra ufficio turistico, biglietteria, e negozi vari, riesce a smarrire la sua GoPro (in realtà una versione tarocca). Lo psicodramma incontrollato che ne deriva viene, fortunatamente, risolto da un onesto impiegato pubblico che la ritrova e glie la restituisce. Se volessimo fare un po’ di populismo potremmo chiederci “Chissà se l’avessimo smarrita in Italia cosa sarebbe successo?” …forse la risposta è meglio non conoscerla.
Comunque, preso il pullman, siamo arrivati a destinazione in mezz'oretta. Eravamo gli unici turisti, circondati dalla vita di tutti giorni della gente del posto.
Holasovice è un piccolo villaggio immerso nella campagna Ceca. Le fattorie, espressione dello stile medievale-barocco della Boemia meridionale, sono state ristrutturate integralmente nel 1990. Nel 1998 il borgo è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Passeggiare tra le case di questo paese di 150 abitanti, sperso nel nulla, dove un bar vuoto rappresenta la “cosa più turistica” che ci sia, è stato davvero affascinate. Quasi come essere in un film western.
Nonostante la sua straordinaria semplicità…mi sento di consigliarvelo ;)
Rientrati all’autostazione di Ceske Budjovice un altro pullman ci ha scarrozzati fino a Cesky Krumlov.
Stancati dal lungo peregrinare, giunti in ostello, ci siamo buttati sotto le coperte.

QUATTRO
Spoilerizzo! Dicendo subito che quella che vado a raccontare è stata la più bella giornata dell’intero viaggio.
Cosa si può dire? Semplicemente che Cesky Krumlov è uno dei posti più straordinari che abbia mai visto. Una perla. Questa cittadina, dominata dall’imponente castello, si specchia sopra un’ansa del fiume Moldova. L’intero centro abitato, in stile rinascimentale e medievale è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.
Anche l’ostello in cui alloggiavamo (https://www.hostelmerlin.com/en), oltre ad essere economico e situato nel centro del paese, era in stile medievale, con la terrazza che dava sul fiume (molto suggestivo).
La mattina abbiamo usufruito di un Free Tour per girarci la città. Il Free Tour consiste in un giro a piedi per la città, di un paio d’ore, con una guida che parla inglese. Al termine, se si è soddisfatti, si può lasciare una mancia al ragazzo (www.wisemanfreetour.com/)
Il pomeriggio, invece, siamo saliti al castello. Maestoso, raffinato, per dimensioni è secondo solo al complesso di Praga. La sorpresa è che, nei pressi dell’ingresso, messo a guardia del castello, c’è un orso. Un orso vero. Vivo.
Dopo il castello, per non farci mancare nulla, abbiamo optato per un giro turistico in canoa. Attività molto praticata da quelle parti. Percorso breve, un’oretta, giusto per ammirare questo splendido borgo da un’altro punto di vista. Non troppo economico, ma lo consiglio.
Per cena, siamo entrati in una delle molte osterie locali e finalmente abbiamo assaggiato qualcosa di caratteristico (dopo giorni a panini e cucina cinese)

CINQUE
Questa giornata era dedicata allo sport e all’escursionismo, sapendo che la parte meridionale della Repubblica Ceca si presta a questo genere di attività. La scelta è caduta sul Lago di Lipno, quasi al confine con l’Austria. Precisamente abbiamo raggiunto Horni Plana, a circa un’ora e mezza di treno da Cesky Krumlov
(A differenza dell’autostazione, la stazione ferroviaria è fuori dal centro, a 2/3 km dal castello, sopra una collinetta)
Arrivati ad Horni Plana, mediocre cittadina balneare, abbiamo deciso di noleggiare una barca a remi. Due ore passate a remare ed esplorare le coste del lago.
Rientrati all’attracco abbiamo fatto vita da spiaggia nell’area attrezzata con ombrelloni docce e sdraio. Niente di che.
In conclusione, a parte le due orette in barca, giornata piuttosto sottotono. Poteva essere “spesa” meglio. Forse un’escursione nel Parco Sumava (Parco Nazionale della Selva Boema) , o il tour in bicicletta del lago sarebbe stato meglio.

SEI
L’obiettivo di giornata era quello di raggiungere Praga, dal sud del paese in cui ci trovavamo. E dato che si attraversava mezza nazione, abbiamo pensato di fare una sosta strategica per visitare una località. Indecisi tra Trebon, Telc (sicuramente la migliore) e Tabor (la più comoda) abbiamo optato per quest’ultima.
Perse due ore all’autostazione di Cesky Krumlov per un malinteso sugli orari dei bus, siamo finalmente partiti in direzione Ceske Budjovice; e da qui, in treno, verso Tabor.
Su Tabor che dire?  Sicuramente è una cittadina che definirei “carina”: elegante il centro, interessanti le mura antiche ed un paio di torrette… ma poi finisce lì. Diciamo che in 3 ore la giri due volte ;)
Forse anche la giornata di oggi poteva essere organizzata meglio, con la visita di Telc. Vabbè sarà per il prossimo viaggio in Boemia.
Ma la vera sorpresa di giornata è arrivata giunti a Praga, in serata. Lì abbiamo scoperto che l’ostello prenotato, per un disguido con Hostelbookers.com, si era venduto i nostri posti. Eravamo in mezzo alla strada. Sabato sera a Praga. E tutti gli ostelli contattati nel giro di un km “pieni”.
Ci ha salvati l’ostello A&O (https://www.aohostels.com/it/praga/), a sette km dal centro!! Ma con la fermata della metropolitana lì vicino. Ottimi prezzi. Consigliato.
(Comunque Hostelbookers.com, dopo avergli comunicato l’accaduto, si è scusato e mi ha rimborsato i 10 euro spesi per la prenotazione…lo perdoniamo!)

SETTE
Il primo giorno a Praga, non siamo stati a Praga. Ma a Karlstejin. 30 km a sud ovest della capitale. In questo minuscolo borgo, tra le colline ceche, è situato l’omonimo castello. Probabilmente il secondo castello più importante del Paese, dopo quello di Praga. (40 minuti di treno, dalla stazione centrale, a circa 95 corone)
La giornata era stupenda e la passeggiata, dalla stazione al castello, che attraversa tutto il borgo… veramente piacevole.
Il castello è eccezionale! Gratuitamente si può accedere agli ambienti esterni come i cortili e un paio di torrette. Per la visita degli spazi interni è necessario acquistare il biglietto. Non molto economico.
Nel pomeriggio abbiamo fatto un’escursione nella foreste che circonda il castello. Seguendo un percorso segnato ed un gruppo di brasiliane che ci precedeva, siamo giunti in un luogo meraviglioso: una specie di canyon, un  lago di montagna, scavato nella roccia, dai mille colori. Passeggiata davvero consigliata. 

OTTO, NOVE e DIECI
Sui due giorni e mezzo passati a girare per Praga non mi dilungo perché c’è già post su questo blog dedicato alla città (http://marcopolo011.blogspot.it/2015/01/praga.html). Allora mi limiterò a dare due consigli: 


  •   Cosa FARE assolutamente: Passeggiare sul Ponte Carlo all’alba. Alle 5 di mattina. Quando non è ancora invaso da orde di turisti selfie-dipendenti. Quando fa ancora fresco. Quando è ancora possibile assaporarne tutta la magia. Ne vale la pena.
  •   Cosa NON FARE assolutamente: Entrare all’Ice Pub. Un pub interamente realizzato in ghiaccio. Compresi i bicchieri per le consumazioni. “Wow”, “Figata”… potrebbe pensare qualcuno (inclusi noi). La verità è che quando realizzi di aver pagato euro sonanti per stare 20 minuti al gelo (meno 10 gradi)…capisci di essere un idiota. E allora te lo meriti.

 In conclusione, la Repubblica Ceca ci è proprio piaciuta!


FINE.

1 commento:

  1. Mi piace come scrivi e, a distanza di quasi sei mesi dal viaggio, mi hai fatto ricordare dei dettagli che in sincerità mi ero dimenticato...quasi commovente ;)
    PS. Dalle prime righe si evince che sono un buzzurro :(

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