Cronaca di una giornata a Bruxelles
Ci si potrebbe domandare perché Bruxelles e,
soprattutto, perché solo un giorno.
Bè, in realtà il viaggio andava da venerdì
pomeriggio a domenica mattina...quindi un paio di giorni in teoria; ma alla
fine l’effettiva visita alla città non è stata che di poco oltre le 24 ore.
Per quanto riguarda la scelta della città, invece, io e il mio amico eravamo vincolati da una promozione (una storia lunga). Comunque il volo Torino – Bruxelles è notoriamente tra i più economici, in qualsiasi momento dell’anno (a riguardo: http://www.ryanair.com/it-it/)
Per quanto riguarda la scelta della città, invece, io e il mio amico eravamo vincolati da una promozione (una storia lunga). Comunque il volo Torino – Bruxelles è notoriamente tra i più economici, in qualsiasi momento dell’anno (a riguardo: http://www.ryanair.com/it-it/)
-Venerdì-
Dato che il volo era previsto per l’una e venti, ci
siamo presentati in aeroporto a mezzogiorno e lì, ecco, la prima sorpresa. E
che sorpresa!!! Il volo per problemi tecnici/logistici (rispetto ai quali il
personale ha provato a dare confusionarie spiegazioni) è stato posticipato alle
19:20. Dunque 6 ore di ritardo. Quando si dice “partire con il piede giusto...”
Vabbè. Indecisi se partire lo stesso o rinunciare ed ottenere il rimborso dei biglietti cominciamo a vagare senza meta per l’aeroporto. Aeroporto che, ora posso dirlo, conosco meglio di casa mia! Ma, come tutti sanno, anche nelle avversità c’è sempre una nota positiva. Questa ci è apparsa sotto forma di buono pasto che la gentilissima compagnia aerea ha elargito ai suoi gentilissimi clienti per scusarsi del disagio. Un panino e una coca-cola gratis...come dicono i saggi: “meglio che un calcio in culo.”
Vabbè. Indecisi se partire lo stesso o rinunciare ed ottenere il rimborso dei biglietti cominciamo a vagare senza meta per l’aeroporto. Aeroporto che, ora posso dirlo, conosco meglio di casa mia! Ma, come tutti sanno, anche nelle avversità c’è sempre una nota positiva. Questa ci è apparsa sotto forma di buono pasto che la gentilissima compagnia aerea ha elargito ai suoi gentilissimi clienti per scusarsi del disagio. Un panino e una coca-cola gratis...come dicono i saggi: “meglio che un calcio in culo.”
Chiaramente questo fuori programma ha scombinato i
piani che avevamo nel pomeriggio.
Breve parentesi: il Brussels South Charleroi Airport
si trova a 45 km dal cento di Bruxelles ed è raggiungibile con taxi, pullman o
treno. Noi abbiamo prenotato da casa il pullman alla mica-tanto-economica cifra
di 28 uro A/R (http://www.brussels-city-shuttle.com/it#/).
Ottimo servizio, però.
Comunque, allo stesso prezzo si possono condividere delle corse in taxi con altri clienti. Sistema molto gettonato da quelle parti.
Comunque, allo stesso prezzo si possono condividere delle corse in taxi con altri clienti. Sistema molto gettonato da quelle parti.
Giunti al capolinea della navetta, cioè alla stazione Gare du Midi, alle 22 e 30, abbiamo scelto di andare verso il centro a piedi, per cominciare a dare un’occhiata a questa città a noi sconosciuta. Percorsa l’Avenue de Stalingrad, che ricorda vagamente le ramblas spagnole, in un quarto d’ora si è arrivati nel centro storico. Il cuore della città. Questo consiste in una serie di viuzze, piazzette, locali e caratteristici edifici che si sviluppano intorno alla Grand Place. Proprio in una di queste stradine ci siamo imbattuti in uno dei più celebri simboli di Bruxelles: il Manneken Pis, letteralmente “il bambino che piscia”. Statua in bronzo, alta non più di mezzo metro, che raffigura un ragazzotto nell’atto di espletare funzioni fisiologiche fondamentali, è il simbolo della indipendenza di spirito degli abitanti della città, i quali le sono molto affezionati.
Da lì alla piazza principale, il passo è breve. Sulla mia pratica guida di
Bruxelles (rigorosamente presa in biblioteca per non gravare sul bilancio del viaggio
;) ) c’era espressamente scritto che la sola vista della Grand Place valeva la visita della capitale belga. Bè…che dire?…non
posso che confermare!!! Troppo bella. Un gioiello. Non mi dilungherò sulla sua
descrizione…andate a vederla dal vivo. Di notte, poi, con gli edifici
gotico/barocchi illuminati è il massimo.
Dopo aver girovagato
ancora un po’ per il centro, ci siamo diretti verso ovest, per raggiungere il
nostro ostello. Questo, che distava circa 1 km dal centro, ci è costato 28 euro
a testa (http://www.meininger-hotels.com/en/hotels/brussels/). Lo consiglio.
-Sabato-
Sveglia alle 9, colazione
con i resti dell’ultima cena, e subito in strada per quella che sarebbe stata
la nostra unica giornata piena a Bruxelles. Sotto una pioggerellina molto british raggiungiamo la stazione della
metro più vicina e compriamo l’abbonamento giornaliero ai mezzi pubblici (6€, o giù di lì…). Poi, montiamo sul treno
della linea 6. Alla periferia nord della città, infatti, si trova l’Atomium, imponente monumento realizzata
per l’Expo del 1958 che rappresenta un cristallo di ferro. Questo, con i suoi
102 metri d’altezza, è senz’altro diventato il simbolo più famoso della città,
ed è una tappa obbligatoria per chi la visita. Situato nel parco Heysel (dove,
tra l’altro, c’è l’omonimo stadio tristemente noto) è raggiungibile a piedi, in
pochi minuti dalla penultima fermata della linea 6. Molto suggestivo l’interno
dell’edificio; soprattutto l’ascesa fino all’ultima “sfera” dalla quale si gode
di un panorama impareggiabile. (Per info: http://www.atomium.be/ )
Dopodiché siamo tornati verso il centro…direzione: la città Alta. Bruxelles, infatti, è
divisa nella città Alta e nella città Bassa. Quella Bassa, storicamente più
povera, è quella che si articola intorno alla piazza grande e rappresenta il
centro storico vero e proprio; Quella Alta, invece, è storicamente la zona
facoltosa dove, tra viali maestosi e palazzi regali, hanno sede banche, società
e le principali istituzioni cittadine e comunitarie.
già...non mi piace la birra, meglio la sprite...avessi avuto il coraggio di chiederla ;)
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