"Le persone non fanno viaggi, sono i viaggi che fanno le persone" J.Steinbeck

venerdì 4 luglio 2014

Wwoof in Uk



COS’È
Una prima idea per viaggiare a lungo spendendo poco può essere quella del wwoof.
Per chi non lo sapesse, il wwoof (World-Wide Opportunities on Organic Farms) è un’organizzazione che mette in contatto aziende biologiche con lavoratori occasionali (i wwoofer, appunto). I primi offrono vitto e alloggio ai secondi in cambio di lavoro (solitamente non specializzato): la durata delle giornate lavorative, il cibo, la divisione del tempo, la sistemazione,ecc variano da host a host (questo il nome dell’azienda che riceve il woofer).
simbolo del Wwoof
 Essendo, appunto, un rapporto non regolato, ma che varia a discrezione delle due parti (con l’host che ha nettamente il coltello dalla parte del manico, poiché da lui dipendono il cibo, l’alloggio e livello di sforzo richiesto sul lavoro), non è difficile imbattersi in forum in cui alcuni wwofers si lamentano di essere stati trattati come schiavi, dormendo in tenda e lavorando decisamente troppe ore in relazione a ciò che gli veniva garantito; d’altro canto, non mancano host che denunciano la presenza di scansafatiche,buoni solo a”sbaffare”, che vedono questa esperienza come un modo per fare una vacanza “gratis, o quasi”.  Ecco, a tal proposito,penso sia importante cercare un punto in comune tra le parti, dove il rapporto non sia quello che lega un datore di lavoro a un dipendente, ma nemmeno quello che lega un ospite a un ospitante. 
Inoltre, sarebbe buona cosa creare un rapporto di reciproca fiducia tra i due, con il wwoof visto anche (e soprattutto) come arricchimento reciproco.
Un'altra osservazione che mi sembra giusto fare è relativa al motivo per cui si pratica il wwoof: molti (probabilmente a ragione) collegano ciò all’idea di “cibo biologico, dieta vegetariana, applicazione dei principi della permacultura,sviluppo sostenibile,critica al consumismo, utilizzo di pratiche alternative di vita ,ecc”.
Tutte motivazioni nobili, senz’altro, ma, come scritto, l’intento del blog è quello di fornire idee ai viaggiatori (possibilmente in maniera economica); per cui analizzerò il wwoof, specialmente la mia esperienza, sotto quell’aspetto e non secondo gli aspetti sopraccennati.


COME FARE
Se si vuole partire come wwoofer, per prima cosa, bisogna scegliere il paese di destinazione: infatti, ogni Stato europeo (o almeno, i principali) ha un proprio sito, differente dagli altri.
Prendendo come esempio quello Uk (
http://www.wwoof.org.uk/), una volta iscritti bisogna versare una quota (quando l’ho fatto io, maggio 2014, di 20 sterline): essa comprende il ricevimento della newsletter, e l’essenziale mappa di tutti gli Host britannici con relativi contatti.
Ci si renderà conto che gli host inglesi sono moltissimi (molto più che gli italiani),sparsi per tutto il Regno, e che non riguardano solo farm: oltre a esse, che sono la maggioranza, sono presenti anche molti privati e comunità ( opzione scelta da me).
Cliccando sul nome dei vari host ci apparirà una scheda informativa in cui, oltre ai contatti, si definiscono le caratteristiche del luogo: indirizzo, ore richieste al giorno, periodo dell’anno in cui hanno bisogno, incarichi da svolgere, possibilità di mangiare veg., numero massimo e minimo di giorni di ospitalità(solitamente si va dai 10 giorni al mese), lingue parlate, abbigliamento più o meno fornito, tipo di sistemazione,ecc.
Ovviamente, dal sito c’è la possibilità di fare ricerche mirate in base alle proprie esigenze (es. scartando tutte le farm che accomodano i wwoofer in tenda, come da me prontamente fatto).
Scelto l’host congeniale, lo si contatterà:credo che un mesetto prima della partenza desiderata sia il periodo migliore (molti non risponderanno o diranno di non avere disponibilità di posti). Ricevuto l’ok da parte dell’ospitante è necessario, a mio modo di vedere, chiarire tutti i punti non specificati preventivamente, in modo da non incorrere in spiacevoli situazioni o equivoci una volta arrivati là.
Concordata la data di arrivo…non ci resta che partire!
Poichè spesso le farm si trovano lontano da centri abitati e stazioni, non è raro che gli host si offrano di venirvi a prendere e portare!
L’aspetto importante è proprio la complicità e il reciproco aiuto che si deve instaurare tra voi due, che va oltre lo scambio economico “prestazione fornita-vitto/alloggio ricevuto”!

MY WWOOFING
Passando alla mia esperienza,la decisione fu quella di orientarmi tra le comunità (scartando quindi i privati) non troppo distanti da Londra.
Questo perché, essendo la mia prima (e per ora unica) esperienza, mi pareva più semplice proiettarmi in una realtà con più persone, con la possibilità, qualora mi fossi trovato male, di fuggire col primo treno per Londra, piuttosto che finire sperduto nelle valli della Cornovaglia, tra le grinfie di un burbero contadino inglese!
Dopo un paio di rifiuti, ricevetti l’assenso da parte di una comunità religiosa (http://www.thewellatwillen.org.uk/) di Milton Keynes,nel buckinghamshire, città a circa 75 km a Nord di Londra.
Con loro sono stato 4 settimane, lavorando 4-5 ore al giorno, la mattina.
I compiti mi venivano assegnati durante la colazione, ma generalmente riguardavano il “gardening”: potare alberi, tagliare l’erba,rifinire i bordi dei prati, raccogliere e accatastare legna, “disboscare” aree verdi trasandate, piantare, rastrellare via foglie, dissodare terreni, e “lavoro dei lavori per i wwoofers”…il weeding! (ossia togliere le erbacce, a mano o con le cesoie). Durante le prime fasi dei lavori ero sempre seguito da un addetto del giardino che, vedendo il buon avvio, presto tornava ai suoi impegni.
Durante le mattinate di pioggia (consistente, non “quattro gocce”, sennò sarei dovuto andare in giardino 3-4 volte in tutto) mi si affidavano compiti “domestici”: pulire la cucina, passare il battiscopa, togliere le ragnatele dagli angoli della casa, ecc.
Proprio perché si trattava di una comunità religiosa di anziani (che non avevano come obiettivo il profitto, che invece può avere una farm), i ritmi di lavoro erano molto bassi, e non era raro che, finito un incarico mezz’ora prima dell’orario concordato, mi lasciassero “a disposizione” ovvero con le mani in mano fino all’una, ora del lunch.
Il fatto di essere una comunità religiosa (anglicana per la precisione), non era assolutamente un limite per me: loro la mattina si raccoglievano in preghiera (cosa che a me non era richiesta), ogni tanto si trovavano con altri pastori di comunità simili per cenare; tenevano corsi simili ai nostri catechismi ai ragazzi del luogo.
Lo stile di vita era molto tranquillo, sobrio, e le giornate scorrevano nella totale quiete.
Ciascun anziano aveva uno spazio privato dove dormire, e io sono stato messo in una delle 4 “guest room”: una stanzetta con letto molto comodo, e a fianco doccia e bagno (ahimè senza bidet).
Parte dell’edificio era pubblico,e vi era una “camera comune”, con libri, dvd e una tv; un angolo dove si poteva fare del the, caffè e assaggiare qualche biscotto;la sala da pranzo, la cucina e la lavanderia, in cui  c’erano 3 lavatrici sempre utilizzabili.
Fuori c’era un bel giardino,e l’edificio, abbastanza lontano dal centro della città, si trovava a pochi passi da uno splendido lago(Willen Lake) meta di pescatori e sportivi durante la settimana e di rumorosissime combriccole e famiglie durante i weekend.
Durante la settimana i pasti erano cucinati ottimamente dalla “amministratrice” (la quale ti veniva incontro qualora avessi esigenze alimentarui specifiche), mentre nei weekend, considerati giorni “liberi”, il cibo te lo dovevi preparare tu.
Proprio i weekend, per un wwoofer che ha come obiettivo il viaggio, sono la parte più interessante del viaggio: infatti, il sabato e la domenica non viene richiesto alcun lavoro, e...quale miglior occasione per girare (parte) dell’Inghilterra?!. Basta uno zainetto, ombrello, qualche pounds e un minimo di programmazione, e si possono vedere un sacco di cose: personalmente ho passato diverso tempo a Londra, oltre che Salisbury, Stonehenge, Oxford, York e Canterbury (queste escursioni, i mezzi di trasporto, carissimi in Inghilterra, e relative informazioni le affronterò in un altro post). 
Le mura e la cattedrale di York
Inoltre, durante i pomeriggi settimanali, è possibile visitare le zone limitrofe: guadagnata la fiducia della comunità non è difficile farsi prestare una bici,e, con essa (grazie all’enorme disponibilità di piste ciclabili) girare Milton Keynes (che comunque piccola non è, visto che sfiora le 200000 persone), Newport, Olny, e altre cittadine, che saranno pure ignorate dalle cartine turistiche, ma sono interessantissima testimonianza del modo di vivere inglese.

Gli anziani della comunità si sono dimostrati molto ospitali (prestandomi più volte il pc, e offrendomi passaggi), apprezzando l’impegno che mettevo nello svolgere gli incarichi: un paio di volte mi han pure fatto cucinare, ma non penso sarò ricordato per quello =). Alla fine si era instaurato un sentimento di reciproco rispetto, se non, in alcuni casi, di affetto.
Certo, se mi chiedete di descrivere con un aggettivo questa esperienza, non metterei al primo posto quello di “divertente”: si è comunque con una dozzina di anziani iper religiosi e non troppo loquaci; non ci sono altri volontari(almeno,così è capitato a me); le escursioni te le fai in solitaria, e le serate non sono fonte di spasso (si mangia alle 18.30, e alle 20.00 sono più o meno tutti ritirati nelle proprie stanze); ma tirando un bilancio, esso rimane più che positivo.
In 28 giorni giri a sufficienza ,vivi e mangi come un inglese: insomma, ti immergi in una cultura che, facendo il turista classico, percepiresti appena. Non trascurerei neanche l’aspetto educativo: è giusto sapere che dopo un mese non parlerai la lingua della Regina come fosse tua da sempre, ma è altrettanto giusto affermare che ci saranno netti(e per me faticosi) miglioramenti. Un aspetto non da poco, visto che molti ragazzi pagano migliaia di Euro per farsi un paio di settimana in qualche scuola dell’Inghilterra con questo obiettivo.
Quindi, concludendo,quella del Wwoofer è stata un’esperienza (anche se la prima e unica ad ora) molto positiva! Sicuramenteci riproverò, magari nella Scozia o in Irlanda, e, stavolta, passando ad una farm vera e propria.
Ci sono molti wwoofers che, nello stesso viaggio, ne girano 3-4 prima di tornare a casa. Io ho preferito iniziare con poco: se c’è qualche lettore che ha avuto esperienze del genere, sarebbe interessante ce le raccontasse!
Un Saluto, Marco
                                                                     





Dove: Milton Keynes, Buckinghamshire(Uk).
Veduta di  Willen Lake

Come: Tramite il Wwoof

Costo:
- 150 E di viaggio (incluso l’arrivo all’areoporto di Orio al Serio,e una volta a Londra, il raggiungimento della Comunità/ e ritorno).
- 500 E . Questa cifra varia notevolmente in base a come e quanto si vuole viaggiare nei weekend. Se si sta per tutto il periodo in Comunità i costi sono davvvero irrisori (ma che senso ha?); d’altra parte, se tra sabato e domenica si decide di dormire in hotel, se ci si sposta col treno (mezzo più caro, specie se non si prenotano i biglietti con enorme anticipo) e se si entra in tutti i punti di interesse, essi lieviteranno notevolmente!

Durata: 28 giorni 


Requisiti: Un minimo di inglese, e buona volontà!

2 commenti:

  1. MI hai fatto vivere tanti ricordi, in particolare quelli della mia prima esperienza di wwoof in Inghilterra. Complimenti per il blog e per le idee! Simone

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  2. Ciao, mi potresti dire proprio in pratica come contattarli? Vorrei andare Con tutta la mia famiglia proprio per fare un'esperienza diversa! Chi hai contattato e come?

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