"Le persone non fanno viaggi, sono i viaggi che fanno le persone" J.Steinbeck

domenica 18 gennaio 2015

InterRail Regno Unito


InterRail Regno Unito
(di Dario Zaia)



·       Cos'è l’InterRail?
E’ un biglietto ferroviario che consente di viaggiare su tutti* i treni di uno Stato europeo (InterRail One Country) o su tutti i treni d’Europa (Interrail Global Pass). Ovviamente a prezzi differenti.

·       Perché l’InterRail?
E’ un ottimo sistema per viaggiare e vedere posti diversi, contenendo i costi.

·       Cos'è il Regno Unito?
È lo stato dell’Unione Europea noto per il calcio, la regina e la guida contromano.

·       Perché il Regno Unito?
E’ una splendida nazione! E poi è l’unico Paese in cui è permesso salire su ogni treno senza sovrapprezzi e/o prenotazioni.

*Negli altri Paesi ci sono limitazioni in relazione a determinate classi di treni (es: alta velocità), per i quali bisogna prenotare o pagare un sovrapprezzo. Per maggiori informazioni: http://it.interrail.eu/

·       Durata del viaggio: 10 giorni

·       Costo totale: 550 Euro, circa, (220 di biglietto treno, 100 A/R Torino - Londra Stansted, gli altri soldi spesi sul posto).

·       Numero partecipanti: 2 (sconsigliati gruppi troppo numerosi).


Informazioni generali

Il treno è il mezzo di trasporto ideale per viaggiare, visitando il maggior numero di posti, in un paese come la Gran Bretagna. Il servizio è ottimo: treni puntuali, puliti, e che raggiungono praticamente ogni località! 
Il sistema ferroviario britannico è stato privatizzato decenni fa, dunque esistono varie compagnie con treni e loghi differenti che effettuano il servizio. Questo può generare un po’ di confusione per noi italiani abituati al monocolore FS. Detto ciò, proprio perché è un servizio privato e molto efficiente, i costi dei singoli biglietti sono notevolmente superiori a quelli italiani. Per questo conviene farsi un biglietto Interrail ;)


Nello specifico, noi abbiamo acquistato il biglietto da 220 euro che dà la possibilità di viaggiare per 8 giorni, anche non consecutivi, su tutti i treni del Regno Unito. Sul biglietto ci sono 8 caselle bianche dove, volta per volta, si deve segnare la data del giorno in cui si vuole viaggiare.

Esempio: se siamo al 22 luglio 2014 e io voglio viaggiare in treno, nella prima casella bianca scrivo 22/7/14; e potrò salire e scendere da ogni treno fino alle 23 e 59 di questo giorno. 



Occhio alla tentazione di fare i furbi; come scrivere le date con penne cancellabili o altri trucchetti per viaggiare più di quanto pagato. Se vedono pasticci o cancellazioni nei riquadri bianchi potrebbero farvi storie e/o multe.
In Inghilterra i controlli sono molto più pignoli che qui da noi (ma dai!! )

Mi ha stupito il fatto che in ogni stazione l’accesso ai binari fosse costituito da tornelli. Dunque solo chi ha un biglietto regolare può accedere ai treni. Ovviamente c’è il controllo anche a bordo (come avviene qui da noi) e molto spesso anche quando si scende: per uscire dalla zona-binari bisogna inserire nuovamente il biglietto nei tornelli. Dato che il biglietto interrail ha un formato diverso rispetto ai classici biglietti inglesi, ogni volta, per accedere o uscire dalla zona-binari, si deve andare dall'addetto ai tornelli per farseli sbloccare….un po’ una seccatura.


E’ prassi in Inghilterra prenotare il viaggio in treno. Spesso succede, quindi, che il 60 o 70 per cento dei posti su una carrozza siano prenotati (segnalati con un tagliandino posto sopra la poltrona). Bè... inutile dire che bisogna sedersi in quelli liberi!

Le stazioni chiudono per le pulizie generalmente da mezzanotte e mezza alle 4 di mattina. In quelle piccole magari vi fanno anche rimanere dentro a dormire (se mostrate di avere un biglietto del treno); in quelle grandi vi cacciano sempre.

Per gli orari dei treni?
Semplice: http://www.bahn.com/i/view/ITA/it/  Sito delle ferrovie tedesche. Il migliore.

Per dormire?

Io e il mio amico abbiamo programmato un viaggio per sfruttare al meglio il nostro “investimento interrail”.

L’idea era quella di viaggiare di notte in treno; per due ragioni: 1) Se si viaggia di notte si ha più tempo di giorno. 2) Si risparmiano i soldi del pernottamento (in media un ostello costa sulle 30 sterline)
Bene…siamo arrivati al punto della questione. La domanda è…siete disposti a dormire in treno/stazione la maggior parte delle notti? Io e il mio compagno di avventura l’abbiamo fatto per ben 8 volte! Andando in ostello soltanto 2 notti, a Glasgow.  
Tutto sta nell'organizzarsi bene il viaggio da casa. Segnandosi gli orari e le coincidenze






Esempio: per “dormire” a Londra abbiamo preso il treno notturno London(Paddington)-Plymouth che partiva alle 23:45 e arrivava alle 5:15. Lì, abbiamo preso il treno in direzione contraria che ci impiegava circa tre ore per tornare. 
Risultato: 8 ore di “sonno” in treno intervalla da mezzoretta di attesa alla stazione. Certo…non è il massimo…ma alle 9 di mattina eravamo di nuovo a Londra, senza spendere un euro aggiuntivo per dormire J.





NB: è comunque consigliata una notte in ostello ogni tanto. Almeno una ogni 3 o 4 notti. Anche solo per riposarsi decentemente, farsi una bella doccia e lavarsi i vestiti. XD

Per mangiare?

Noi ci siamo fissati un budget di 5 sterline giornaliere a testa per 3 pasti!! Impresa difficilissima; ma cha abbiamo quasi sempre portato a termine. È pieno di supermercati e minimarket (la catena Tesco…onnipresente) in cui comprare da mangiare con pochi pounds. Ovviamente, poi, ci si riduce sempre a pane e salame (o formaggio). Ma si sa…per una dieta più equilibrata occorre spendere di più!


Per bere?

In una vacanza interrail si cammina molto e si beve molto. Per quello che abbiamo visto non ci sono molte fontanelle in Inghilterra, ergo, si compra l’acqua in bottiglia. Sempre. 

Ricordate, però, che tutti i vostri beni materiali li porterete con voi nello zaino…quindi non esagerate! Consiglio personale: viaggiare al massimo con una bottiglia da 1,5 litri per volta!
Per quanto riguarda l’alcol, lo vendono solo ai maggiorenni. Sono fiscali da questo punto di vista. Addirittura, in alcuni parchi è espressamente vietato entrare con bevande alcoliche -.-


Per lavarsi?

I bagni sono a pagamento in ogni stazione (siamo sui 50 penny) ma sono puliti e pieni di gente “per bene” che fa toilet. In alcune stazioni molto grandi c’è anche la doccia! Noi l’abbiamo fatta a London Paddington al costo di 5 sterline. Bella esperienza. Ovviamente si può sempre fare tutto nel bagno del treno…ma tra la ristrettezza dell’ambiente e i movimenti del viaggio, risulta piuttosto scomodo.


Cosa portare?

Direi il minimo indispensabile visto che lo zaino lo porterete in spalla praticamente sempre. Tenete conto, però, che in una vacanza di questo tipo è molto difficile lavarsi la roba. Abbondare con la biancheria dunque ;) 

NB: In molte stazioni è possibile lasciare gli zaini nel deposito bagagli. Soluzione molto comoda per visitare una città in leggerezza. Il problema è che il costo per un deposito può arrivare anche a 10 sterline!!!


Il viaggio

1° GIORNO – Cambridge

Dopo essere arrivati all’aeroporto di Stansted (dove arrivano e partono tutti i voli Ryanair di Londra) abbiamo preso il treno in direzione Cambridge. Per chi non lo sapesse, questo aeroporto dista una cinquantina di km da Londra. Se non avete un abbonamento ferroviario, il consiglio è di prendere il pullman per raggiungere la città. Decisamente più economico. Comunque, noi, col nostro biglietto interrail, non avevamo di questi problemi ;)

Cambridge è una graziosa cittadina bagnata dal fiume Can, dove si disputano gare di canottaggio. Ovviamente è famosa in tutto il mondo per le sue università.  Meno celebre della “sorella” Oxford è, probabilmente, più carina. Direi che è il classico posto da girare senza meta. Molto suggestivo è il lungo fiume su cui si affacciano alcune delle più importanti sedi universitarie del Regno. Alcune di queste sono visitabili a pagamento, mentre in altre si può accedere liberamente con riguardo ai soli cortili interni. A Cambridge sono famose le piccole barche (chiamate punt), simili a chiatte sospinte da un lungo remo, che solcano il fiume. Ogni guida turistica consiglia di farvi un giro. Non costa neanche tanto: circa 6£/ora. Ma noi questo non lo sapevamo! (Immaginavamo che i prezzi fossero come quelli delle gondole a Venezia!) Molto caratteristici, e romantici (per chi dovesse andare con una ragazza) sono i ponticelli che attraversano i canali. Rendono in fotografia! Hehe.

Di Cambridge ricordo con piacere l’enorme parco situato tra il centro storico e la stazione. Mentre ci riposavamo all’ombra di un albero abbiamo assistito ad una partita di cricket. Prima ed unica partita di cricket che abbia mai visto giocare in vita mia. Comunque un’esperienza.


Dopo cena abbiamo preso il treno direzione Londra-King’s Kross
Londra è piena di belle stazioni. Ma quella di King’s Cross (letteralmente Croce del Re), oltre ad essere suggestiva dal punto di vista architettonico, ha un significato particolare per chi ha letto Harry Potter. Sì, c’è il binario 9 e ¾. Ma no, non lo si può attraversare...purtroppo.

Verso le 11 di sera abbiamo preso il treno direzione York.


2° GIORNO – York e (un po’) Newcastle

Dopo una travagliata notte passata in treno tra Londra, Newcastle, e le rispettive stazioni, nella mattinata siamo giunti a York.

York, capoluogo della storica contea dello Yorkshire, è una città di origine romana (fin dove sono arrivati sti romani eh!) celebre per la sua cattedrale. Città molto bella secondo me, ma molto sopravvalutata secondo il mio amico, merita sicuramente una visita.
Non mi soffermerò sulle cose da vedere qui, dato che già un post di questo blog ne parla. Che poi non si dica che siamo ragazzi ripetitivi. Oltre a quanto già detto, mi limito ad suggerire il York Castle Museum (http://www.yorkcastlemuseum.org.uk/) dove si trovano ricostruzioni, a grandezza naturale, della vecchia città con scene di vita medievale, oltre alla visita delle prigioni e altre cose interessanti.
Di York ricorderò per sempre l’enorme quantità di uccelli (tipo pellicani ...o forse erano solo papere  più grandi) un po’ inquietanti, sulle sponde del fiume. Molto aggressivi, ma divertenti.

Nel tardo pomeriggio siamo tornati a Newcastle perché da lì, in serata, partiva il nostro treno per il Galles.
Non posso certo dire di aver vistato la città per un paio d’ore che abbiamo trascorso intorno alla stazione. Però, mi permetto di suggerire un giretto al parco situato dietro lo stadio. Parco enorme dove abbiamo consumato la nostra cena frugale in “compagnia” di un gruppo di persone che si allenava. Merita, poi, un paio di foto (per gli amanti del football) lo St James Park Stadium: veramente imponente. Vicino a Newcastle si possono ammirare i resti del famoso Vallo di Adriano, una muraglia lunga 120 km che difendeva la provincia romana della Britannia dalla barbara Scozia. Purtroppo, non ho avuto modo e tempo di vederne neanche un pezzetto…motivo per ritornare in Gran Bretagna prima o poi!


3° GIORNO – Swansea (Galles)

Il terzo giorno, dopo un’altra notte (manco a dirlo) travagliata, abbiamo preso il treno verso sud/ovest…direzione Galles. Il paesaggio, al di là dei finestrini, scorreva veloce e si faceva sempre più interessante. Il Galles, a quanto pare, è molto diverso dall’Inghilterra. È più montuoso, boscoso, con varie riserve naturali. Abbiamo scoperto l’esistenza del bilinguismo…ogni cartello, ogni indicazione, ogni scritta, è riportata, oltre che in inglese, anche in gallese. Lingua astrusa che non ha nulla a che fare con l’inglese (esempio: Galles in italiano, Wales in inglese e Cymru). Comunque…giunti alla stazione di Cardiff, un po’ per pigrizia, un po’ per curiosità, abbiamo deciso di non scendere e proseguire il viaggio. Un’oretta dopo eravamo a Swansea.

Swansea (Abertawe in gallese), letteralmente “mare del cigno”, non prende il nome dalla presenza di particolari comunità di volatili o robe del genere. Probabilmente c’entra un antico re danese…ma è una storia lunga, che potete leggervi tranquillamente su Wikipedia.
La città è stata una bella sorpresa. Senza posti super-turistici, ma piacevole da visitare. Una città di mare. All’info-point ci hanno dato un depliant con le “10 cose da vedere a Swansea”. Per arrivare a dieci, hanno dovuto metterci anche la libreria, una strada e…il punto di informazioni stesso! (Simpatici però)
Di bello da vedere c’è il mercato al coperto, il museo della civiltà gallese (interattivo e con un intero angolo dedicato a Gareth Bale) e la piazzetta con la fontana davanti al castello (insomma…castello è una parola grossa). Tra l’altro, dettaglio non irrilevante, il museo è gratuito.
Sorprendente è stata la spiaggia! Un’enorme distesa di sabbia finissima che si affaccia sul mare d’Irlanda. Ventosa, circondata dal verde, e un po’ selvaggia. Ovviamente ci siamo stravaccati lì a riposare, togliendoci finalmente gli zaini dalle spalle. Io, sfidando la brezza marina, ho pure fatto un bagnetto. Il primo, ma non l’unico, di questa vacanza!

Come al solito, di sera, abbiamo ripreso il treno, tornando a Cardiff. Qui, si è cenato poco fuori la stazione, mentre il sole tramontava dietro al colossale Millenium Stadium. E’ scesa la notte sulla nostra unica giornata gallese.


4° GIORNO – Glasgow (Scozia)

La giornata, probabilmente, più “sottotono” della nostra vacanza è cominciata come di consueto, il mattino presto alla stazione ferroviaria. Usciti da lì abbiamo cominciato a girovagare senza meta per il centro città. Glasgow (gemellata con Torino) è la più grande città della Scozia, di cui è la capitale economica.

Ad un certo punto abbiamo puntato verso Glasgow Green, il parco principale situato a est lungo il fiume. Qui ricordo un’imponente manifestazione, a base di comizi, spettacoli, musica e giostre, per sostenere l’indipendenza della Scozia dal Regno Unito. C’era un sacco di gente felice e fiduciosa: non sapevano, evidentemente, come sarebbe andata a finire... Comunque…Sempre in questo parco è da vedere l’imponente People’s Place, museo di storia sociale della città, attaccato alla Winter Garden, un’elegante serra vittoriana dove ammirare una miriade di piante esotiche. L’ingresso in entrambi i luoghi è gratuito. Purtroppo noi non siamo potuti entrare perché quel giorno il complesso era chiuso.

A questo punto il mio compagno di avventure partorisce la folle idea: raggiungere l’ostello a piedi, passeggiando lungo il fiume. Premessa: le uniche due notti fatte in ostello (prenotato da casa) sono state qui a Glasgow. Il fatto è che l’ostello si trovava a ovest, esattamente dall’altra parte della città che abbiamo scoperto non essere poi così piccola. Dopo oltre due ore di camminata, sotto il (checché se ne dica) torrido sole scozzese con 10 kili di zaino sulle spalle, siamo finalmente arrivati a destinazione. L’ostello era in zona universitaria: molto bella, dinamica e piena di giovani. Purtroppo non abbiamo avuto modo di apprezzarla, per la stanchezza e per la fretta. Dopo aver finalmente fatto una doccia, ci siamo buttati sul materasso (il primo dopo 4 giorni) a riposarci. Verso le nove, giusto per poter dire di aver “fatto serata”, siamo scesi in un pub a cenare. Costolette arrostite, patatine, pannocchia grigliata e una pinta di birra: mangiato bene, pagato molto. Poi, giretto nei dintorni per farsi un’idea del luogo (un sacco di locali invitanti) e,infine, a letto. Sprofondati in un sonno profondo.



5° GIORNO – Edimburgo (Scozia)

Dopo esserci svegliati e aver fatto colazione, abbiamo raggiunto la stazione e preso il treno per la capitale. C’è circa un treno ogni ora che collega le due città, distanti 70 km. Giunti a Edimburgo ci siamo guardati intorno stupefatti....che dire...semplicemente fantastica! Giusto per rendere l’idea…l’intero centro storico ed il castello sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Per il resto bisogna vederla per credere: da qualsiasi parte la si guardi sembra una cartolina.

Lì abbiamo visitato il Museum of Scotland (http://www.nms.ac.uk/) che espone, oltre a reperti archeologici e oggetti medievali rinvenuti in Scozia, notevoli collezioni scientifiche geologiche e di storia naturale. L’articolo più importante: il corpo imbalsamato della celebre pecora Dolly. Museo molto interessante e....gratuito. 

Purtroppo non siamo saliti a visitare l’imponente e famoso castello che svetta su un’altura nel centro della città. Avendo solo un giorno a disposizione ce l’hanno sconsigliato perchè pare ci sia troppo da vedere. Comunque abbiamo fatto il giro a piedi della collina per ammirare il castello da ogni sua angolazione. Molto bello, tra l’altro, il parco che costeggia il lato nord del Castello, su Princes Street. Pieno di gente, artisti e spettacoli. Proseguendo su Princes Street, verso ovest, ci si trova davanti Calton Hill: una collina nel centro di Edimburgo, sede di un parco pubblico con numerosi elementi architettonici di interesse storico/turistico. Come il monumento a Orazio Nelson, o l’imponente facciata di un tempio classico, monumento “stile Partenone”, mai completato. Da qui si gode di una panoramica mozzafiato della città, a 360 gradi. Si vede anche la costa ed il porto che si bagna nel Mare del Nord.
Discesi dalla collina ci siamo diretti alla stazione per rientrare al nostro ostello di Glasgow: seconda ed ultima notte in un letto vero della nostra vacanza.



6° GIORNO – Inverness (Scozia)


Anche questa giornata ci ha regalato delle notevoli sensazioni. Avendo ancora un giorno da dedicare alla Scozia (secondo il programma abbozzato a casa), l’idea era quella di prendere il treno che portasse più a nord. Esclusa Aberdeen, che pur prometteva bene, perché a detta del mio compagno di viaggio si trova troppo poco a nord, ed esclusa Thurso, cittadina sulla punta settentrionale della Gran Bretagna, data l’oggettiva difficoltà nel raggiungerla con il treno, abbiamo optato per Inverness.

Già il viaggio, della durata di 3 ore e 20, è stato spettacolare. Ci siamo lasciati la Scozia urbanizzata alle spalle, per addentrarci nelle mitiche Higlands. Selvagge e indomite. Fuori dal nostro finestrino scorreva sterminata la brughiera. Montagne imponenti, foreste di pini, e valli incise da laghi profondi (loch) accompagnavano maestosamente il nostro procedere.


Inverness, coi suoi 45 mila abitanti è la capitale delle Highlands. Deliziosa e pittoresca cittadina, alla foce del fiume Ness, offre bellissimi scorci e chi passeggia tra Curch Street, la piazzetta del castello o attraversa il fiume sul moderno Ness Bridge. Ma la vera attrazione del luogo è rappresentata dal parco fluviale Isole di Ness. Queste sono due isolette boscose collegate da ponti pedonali e usate come luoghi ricreativi. Vale la pena farsi un giretto. Seppur non frutto della nostra esperienza diretta, per dovere di cronaca, va segnalata la possibilità di praticare, appena fuori città, un’escursione in battello sul famoso lago di Loch-Ness. Escursione, a quanto pare, molto gettonata.

Verso le otto di sera abbiamo preso il treno in direzione contraria per rientrare a Glasgow. Arrivati in città alle 23:30, ci aspettavano circa 5 ore di attesa prima di poter ripartire alla volta di Londra. Onestamente è stato il momento più duro della nostra vacanza. Cinque ore a vagare per una città fredda e ormai deserta hanno letteralmente fatto vacillare il nostro proverbiale entusiasmo. Ma si sa che, prima o poi, anche la nottata più buia è destinata a passare e così, magicamente, verso le 4 di mattina ha riaperto la stazione centrale e noi abbiamo potuto montare sul nostro agognato treno…


7° GIORNO – Brighton

Arrivati a Londra verso le 9 di mattina, abbiamo deciso di proseguire verso sud in direzione Brighton. Premetto subito che eravamo stanchissimi e forse ciò ha impedito di apprezzare a pieno quello che la rinomata località balneare poteva offrirci. Sicuramente piacevole il lungomare, e la tappa obbligatoria al suggestivo molo di legno con luna-park incorporato: il Brighton Pier. Rilassante la spiaggia di sassi dove per pochi soldi si possono affittare delle sdraio, e caratteristici i moltissimi chioschi che offrono fish and chips. Ma comunque la sensazione di “sopravvalutato” mi ha accompagnato per tutta la giornata. 

Tra parentesi: il secondo bagno della mia vacanza è stato proprio qui, nelle acque della Manica.


Mi vorrei solo soffermare su un aspetto: ci trovavamo a Brighton, mentre soltanto il giorno prima eravamo a passeggio per le strade di Inverness. Cartina alla mano…sono circa 960 km!!! Potere delle ferrovie inglesi! Potere dell’InterRail!


8° e 9° GIORNO – Londra

Tutti conosciamo Londra. Nel caso contrario c’è materiale a sufficienza su internet. Per questo non mi dilungo su ciò che abbiamo fatto e su quello che abbiamo visto. A Londra c’è ogni genere di cosa, per tutti i gusti: dagli stadi ai monumenti, dalle gallerie d’arte ai parchi… Insomma…è impossibile annoiarsi. Due giorni sono pochi. Meriterebbe almeno una settimana, credo. Se c’è una cosa che mi sento di consigliare è un giretto nel quartiere di Notting Hill con la sua celebre Portobello Road.
Consiglio pratico per muoversi in questa enorme metropoli: direi che la soluzione migliore è quella dell’abbonamento giornaliero alla mitica Tube (metropolitana); che costa sulle 9 sterline e ti consente di andare praticamente ovunque.
Al calar della sera, abbiamo raggiunto la stazione di Liverpool Street. Dopo aver cenato nel Kfc che gli sta di fronte, abbiamo preso il treno per l’aeroporto di Stansted. (L’ultimo treno è intorno alle 23:20). 


In aeroporto ci siamo sistemati per passare la notte in attesa del volo che ci avrebbe riportato a casa.


FINE

2 commenti:

  1. Bhe che dire potresti aggiungere che il sole ci ha accompagnato per 9 giorni su 9 a dispetto di quello che si pensa della gran bretagna e che ci siamo persino abbronzati nella nostra permanenza in galles ;)
    comunque l'articolo è scritto molto bene speriamo di non essere gli unici a leggerlo XD

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  2. assolutamente no, non siete gli unici :) Grandi ragazzi... a distanza di anni

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